Banda Musicale di Calcinato - Scuola di Musica "Elia Marini"

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La nostra Storia

© Banda Musicale di Calcinato 2024

Un tuffo nel passato: scopri l’affascinante storia della Banda Musicale di Calcinato, un'istituzione musicale che da oltre un secolo anima la comunità.

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Le prime note di un'avventura musicale

La nostra avventura musicale ha inizio nel lontano 1853, quando un gruppo di appassionati calcinatesi decide di dar vita ad una Società Filarmonica. È l'agosto del 1854 quando risuonano le prime note di questa nuova realtà, un'iniziativa che ben presto trova il sostegno del Municipio, il quale decide di sovvenzionare la Filarmonica elargendo 300 lire austriache (all’epoca la Lombardia era sotto il controllo dell’Impero Austriaco) “pel pagamento del maestro di musica”, come si legge dagli atti depositati presso l’archivio storico comunale.

Sotto le bandiere della musica e della patria

Pochi anni dopo i filarmonici tornarono a chiedere fondi all’amministrazione, nel frattempo passata sotto il controllo del Regno di Sardegna, per continuare le loro attività perché, come si legge nella petizione lanciata, “li filarmonici appartengono quasi tutti alla classe degli artigiani miserabili, costretti all’esercizio del loro mestiere per ritrarre li mezzi di sussistenza”.

I giovani che animano la Filarmonica sono tutti dei ferventi patrioti che, in cambio del finanziamento, “sono disposti a prestare servizio gratuito alla Guardia Nazionale”.

L’istanza venne accolta e la Filarmonica venne aggregata alla Guardia Nazionale.

 

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Un'istituzione musicale prende forma

Dopo alcuni anni di attività, il direttore Giovanni Noventa e il suo vice Giuseppe Molteni lamentano l’insubordinazione dei filarmonici e annunciano le proprie dimissioni, e così il municipio si vede costretto a sospendere le sovvenzioni finché la Filarmonica non avesse dato prova di diligenza e subordinazione.

Nel 1869 la società torna a beneficiare dei fondi elargiti dal municipio e, nel 1872, i musicanti manifestano addirittura l’intenzione di “costituirsi con un indirizzo regolare”.

L’anno successivo, una commissione formata da Francesco Legati, Angelo Fortunato e Francesco Agosti presenta al Comune un nuovo regolamento di disciplina, che fissa a 14 il numero minimo di musicanti e precisa che questi sono obbligati a “prestar obbedienza, rispetto e benevolenza al presidente onorario, al direttore, al maestro, al segretario e al cassiere”; chi viene meno a questo comportamento “sarà allontanato come indegno di appartenervi”.

Pochi giorni dopo Angelo Fortunato viene nominato nuovo direttore e la Filarmonica riprende la sua attività, adottando l’uniforme da piccola parata della Guardia Nazionale.

Angelo Fortunato, constatato che gli strumenti sono ridotti in “uno stato talmente deplorevole da non essere suscettibili di un riattamento”, decide di rinnovare la dotazione strumentale della società: come si legge nei suoi diari, “trovai convenevole appoggiarmi alla fabbrica Pelitti di Milano, dalla quale acquistai 24 istrumenti pel valore complessivo di 1.600 lire.

È in questo periodo che viene attivata anche la scuola di musica, frequentata da allievi che pagano una retta di 1 lira al mese.

Un periodo di alti e bassi

Nuove difficoltà finanziarie non tardano ad arrivare: nel 1879 il comune sospende nuovamente la sovvenzione e nel 1890 Fortunato lascia l’incarico, mentre la Filarmonica viene sciolta.

Essa riprenderà nuovamente attività nel 1907, salvo poi cessarla nel 1910.

Tra riprese e ricadute, la banda ricomincia pian piano a funzionare, rimanendo attiva anche durante e dopo il periodo bellico.


La rinascita con Don Pierino Ferrari

La svolta avvenne con l’arrivo, nel 1960, del nuovo curato don Pierino Ferrari: nel 1962, Don Pierino, raccolti i vecchi strumenti impolverati e ammaccati, fa rinascere la Banda di Calcinato.

Alla fine degli anni ‘80 la Banda si trasforma in un’associazione, con il nome di “Banda musicale di Calcinato - Scuola di Musica”. Fu poi il maestro Filippo Goglione a proporre di intitolare la banda al compositore calcinatese Elia Marini. 

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Chi è Elia Marini?

Elia Marini nacque a Calcinato il 7 gennaio 1881.

Diplomatosi in pianoforte presso il Liceo Civico Musicale di Venezia, dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale, si diplomò anche in canto corale.

Sì trasferì giovanissimo a Rovereto, dove insegnò canto corale e pianoforte presso le Scuole comunali e magistrali dal 1910 al 1928.

Nel primo dopoguerra fu indetto un concorso per musicare l’inno alla Campana dei Caduti di Rovereto ed egli vi partecipò sotto lo pseudonimo di “Ero Mariani”, non potendo usare il suo nome in quanto il concorso era vietato ai residenti a Rovereto: vinse il concorso, ma non poté ritirare il premio dalle mani della regina madre Margherita di Savoia.

 Sviluppò anche una profonda amicizia con il compositore e direttore d’orchestra Riccardo Zandonai.

Fu inoltre organista nella chiesa di S. Spirito e di S. Vigilio a Maia Besana (Merano).

Lasciò circa cinquecento composizioni di vario genere: parti per pianoforte, duetti per violino e piano, inni e cori per le scuole, canzoni educative, scenette per scuole, scene sacre, tre messe, e persino tre operette.

 

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